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domenica 10 luglio 2011

E adesso veniamo a noi, bellezze!

Ok, dopo aver alzato il pugno in segno di protesta contro il consumismo e mangiato chili di avocado, direi che possiamo parlare di un argomento di scottante attualità: la bellezza. Ebbene sì, ironia a parte non dobbiamo dimenticare che la nostra ossessione per la bellezza costa la vita a moltissimi animali. La vivisezione e la sperimentazione animale sono pratiche largamente utilizzate dalle industrie più disparate (dalle "classiche" ditte cosmetiche e farmaceutiche agli insospettabili marchi di cibo per animali). E' mia intenzione realizzare al più presto un post dedicato a questo argomento, che merita di essere approfondito in maniera molto seria, e lo proporrò come topic di discussione per conoscere le vostre opinioni e informazioni a riguardo. Per ora, voglio essere un po' "leggera" e parlarvi delle alternative cruelty-free a maschere e shampoo.


Alzi la manina chi tra di voi, fanciulle e fanciulli, conosce il marchio Lush! Un po' di storia (la sigla di Quark crea l'atmosfera): Lush nasce dall'inventiva di 5 vegani British con la fissa per la cosmesi naturale e, nel giro di pochi anni, dalla bottega di Pool si è diffusa in varie parti d'Europa arrivando anche in Italia. E' possibile visitare le botteghe "fisicamente" e virtualmente, attraverso gli shop on-line. Lush Italia è sicuramente la soluzione più comoda per noi figli della Lupa, ma Lush Uk offre la gamma completa di prodotti a prezzi inferiori (e le spese di spedizione, se si sta attenti a fare ordini non troppo pesanti, sono accettabilissime).
I punti forti di questo marchio sono l'originalità (tipicamente inglese), la creatività, l'amore per gli animali e il rispetto per la natura. Ogni prodotto è assolutamente innovativo, non soltanto perchè composto da ingredienti naturali (soprattutto biologici) ma soprattutto perchè privo di conservanti: gli unici utilizzati, infatti, sono il Metilparaben e il Propilparaben, la cui funzione è inibire la proliferazione di larve e pupe in particolar modo negli alimenti e nei cosmetici, appunto. La cosa migliore è riporre i vostri trattamenti in frigorifero e consumarli entro 3/4 settimane dalla data di acquisto: in questo modo avrete sempre prodotti freschi e genuini (io ho un'intera succursale Lush nel cassetto destinato alle verdure, ma vi assicuro che Tofu e creme viso convivono pacificamente). Non sto nemmeno a dirvi che goduria si prova a spalmarsi in faccia una maschera fresca appena tolta dal frigo, soprattutto in estate! Per darvi poi un'idea concreta di tutto il lavoro, Lush acquista e utilizza ogni anno:
  • 25 tonnellate di frutta biologica e circa il doppio proveniente da coltivazioni locali (una sorta di filiera corta);
  • oli essenziali non puri, purissimi;
  • il 60% dei prodotti contiene almeno un ingrediente biologico.
(E questi sono solo piccoli esempi). Se ciò non vi basta, provate semplicemente a pensare alla sensazione di genuinità che regalano i prodotti veramente naturali... Fatto? Ora, leggete l'etichetta dei cosmetici che comprate in profumeria: vi autorizzo a mettervi le mani nei capelli!
Ma ciò che caratterizza ulteriormente Lush è l'etica ambientale e animalista: innanzitutto, nè il prodotto finito nè tantomeno gli ingredienti che lo compongono sono testati sugli animali (il loro slogan è "Testato sugli inglesi") e spesso non c'è neppure traccia di imballaggi. Avete mai sentito parlare di shampoo solidi? No? Beh, se volete che la vostra vita cambi in meglio, fiondatevi in una bottega lush e acquistateli. Un po' come le brocche che purificano l'acqua del rubinetto, sono semplicemente geniali. L' impegno del marchio, poi, si traduce anche nel convertire altre ditte a dismettere le sperimentazioni animali, dimostrando loro come queste ultime siano inutili e crudeli. Qui Lush si merita un caloroso e doveroso applauso vegano!
Un altro aspetto divertente è che nel packaging del prodotto c'è un bollino con la faccia (sì, letteralmente) di chi l'ha fatto. Eh sì, perchè un'altra estrosità Lush è che i prodotti vengono realizzati a mano!
Insomma, solo per questi motivi credo che chiunque si debba convertire alla cosmetica cruelty free. Ma attenzione! Come tutte le lushine ben sanno, Lush crea dipendenza: non riuscirete a resistere! Ma ne varrà la pena, ve l'assicuro. E troverete tutto ciò che potrà fare al caso vostro: dagli shampoo liquidi e solidi (per capelli ricci, lisci, trattati e chi più ne ha più ne metta) alle creme corpo (solide e liquide, nutrienti, lenitive, rassodanti) ai dentifrici (sotto forma di pastigliette assortite da masticare e spazzolare). Io personalmente non posso fare a meno di Atollo 13, Big, Delizia, Belli capelli, Erbalibera, Acqua di Luna, Luminosa e Dulcis in fundo. Già, dimenticavo di avvisarvi che i nomi dei prodotti sono a dir poco esilaranti (e dovete leggere quelli originali in inglese!).
Domani vi regalerò (perchè ho un cuore grande così) un post sui miei personalissimi consigli di bellezza utilizzando questi prodotti... Non vedete l'ora, eh? E vi tocca resistere, care mie! E cari miei, perchè non si salveranno i maschietti, no no. Sappiate che l'era de "l'uomo c'ha da puzzà" è finita da un pezzo, per la precisione da quando David Beckham ha sposato la Posh Spice. Non avete più scusanti!
Bene, dopo questo interessantissimo tuffo nel mondo dei cosmetici cruelty free, vi ordino di buttare tutto quanto nel vostro armadietto non lo è e votare anche la vostra routine di bellezza alla causa animalista. Perchè è dai piccoli cambiamenti che nascono le grandi rivoluzioni (esigo un applauso per questa conclusione ad effetto).
Class dismissed, andate in pace!
S.

(Il mio attuale arsenale Lush, in attesa che arrivi l'ultimo ordine)


(Ringrazio www.lush.it e www.lush.co.uk per le informazioni e l'immagine del logo; tutto il resto è proprietà intellettuale di Don't worry be vegan)